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MOVIMENTO PER L'ABOLIZIONE DELLA LEVA OBBLIGATORIA MILITARE E CIVILE |
Contributi
Facce toste: Legambiente e il servizio civile obbligatorio
dell'Associazione Oikos
La completa trasformazione in associazione di regime della Legambiente è
avvenuta: i suoi dirigenti , protestando contro l'abolizione della leva
obbligatoria, hanno richiesto 'il servizio civile obbligatorio'. La
motivazione è che "senza i 500 obiettori attualmente in servizio non si può
più difendere l'ambiente". Il panico che pervade questi signori è
comprensibile: magari dovranno stare un po' meno in televisione, avranno
meno tempo per fare i loro giochetti politici, dovranno convincere qualche
volontario a dar loro una mano oppure dovranno cominciare a stipendiare
anche chi fa i lavori umili, e non solo chi li dirige. Tutti coloro che
hanno un po' di coscienza sanno quale dramma rappresenti per i giovani
d'oggi, alle prese con un difficilissimo mercato del lavoro, perdere un anno
nell'inutile servizio militare e nell'altrettanto inutile servizio civile.
Da qualche annetto ci eravamo accorgendo che questa associazione, nata e
cresciuta all'ombra dei partiti politici, inebriata dai 'successi' ottenuti
conquistando qualche assessorato e qualche municipalizzata (con qualche
complicazione giudiziaria annessa) cominciasse a soffrire di manie di
grandezza. E' vero che nel vuoto lasciato dalla fine di Tangentopoli, avere
il controllo di una parte dei Verdi gli ha lasciato un po' di spazio di
manovra. Ma per favore, un po' di senso della realtà: non basta stabilire il
proprio domicilio al Costanzo Show per convincere la gente (oltretutto con
un concorrente agguerrito come il WWF) della bontà delle proprie iniziative.
Il desolante vuoto dei raduni ripresi in diretta tv dal TG3, la scarsissima
visibilità nelle battaglie ambientali su temi come la caccia, gli incendi,
la lotta contro la cementificazione (Rutelli, sponsor della lottizzazione di
Tormarancia non è, forse, un socio di Legambiente?), e l'opprimente
presenzialismo in campo politico, non aiutano certo a superare la diffidenza
verso quest'organizzazione . E allora qual è la soluzione: obbligare i
giovani a lavorare per loro!
Altre organizzazioni che utilizzano obiettori
di coscienza hanno espresso la loro preoccupazione (e, a nostro giudizio,
sbagliano anche loro dato che i volontari devono compiere le loro scelte per
convinzione e non per convenzione obbligatoria ), ma nessuna ha avuto
l'arroganza e l'ingenuità di richiedere alla nazione di obbligare i giovani
a lavorare per loro.
Una volta tanto apprezziamo il sarcasmo di D'Alema che
ha espresso la sua perplessità a restaurare l'istituto del 'Sabato fascista'
. Oltretutto, in Italia, attualmente c'è più bisogno di nuova occupazione e
di migliore funzionamento del personale già retribuito, per proteggere
l'ambiente; non c'è bisogno di schiavi !
L’OIKOS è un’associazione di volontariato ambientalista no-profit nata nel
1979.
Sito: http://www.oikos.org/homeit.htm