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Possono bastare tre giorni per traumatizzare una persona? Io ritengo di sì.
Sono sempre stato un ragazzo molto timido, compito e riservato, la classica "femminuccia".
A 17 anni e 7 mesi fui chiamato per la mia visita di leva. In un attimo fui strappato dalla mia vita e costretto dal mio governo in un mondo lontano anni luce dal mio.
Il vero inizio delle mie sventure fu quando
conobbi, il primo giorno, un ragazzo con una voce molto effeminata.
Alcuni ragazzi si erano messi ad insultarlo ed a prenderlo in giro. Io, che
ho una vocazione per mettermi nei guai e diventare il più antipatico
possibile alla maggioranza, cercai di prendere le sue difese e quella sera
andai a cena insieme a lui. Non l'avessi mai fatto! Il resto della visita di
leva fu un incubo. Per due giorni subii apprezzamenti irripetibili, scherzi
e volgarità da parte degli altri ragazzi. Il tutto si sommò all'ambiente
spartano e spesso sporco, alla rozzezza degli inquadratori, etc. tutto
inconcepibile per chi come me aveva sempre conosciuto solo casa e scuola ed
era stato sempre coccolato come figlio unico, nipote unico o scolaro
modello. In 3 giorni non ho praticamente mai dormito ed ho
mangiato pochissimo. Quando tornai a casa ero completamente sconvolto. Non
ho mai vissuto in vita mia un'esperienza tanto degradante ed umiliante della
mia dignità.
Ho sempre odiato il branco, l'omologazione e la massificazione cui porta,
gli istinti deteriori che genera. Il servizio di leva è l'istituzionalizzazione della violenza del branco sul singolo; il servizio di leva obbliga la vittima a convivere con il carnefice, il debole con il maleintenzionato. Più ancora che molestato da alcuni ragazzi, mi sono sentito violentato dallo Stato che, in quanto mi obbligava a stare lì, ho inevitabilmente percepito come loro complice ed istigatore.
Kalaalit Nunaat
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