Testimonianze di obiettori di coscienza:
Davide Gambetta


"Oggi mi sono congedato. Dato che in questi dieci mesi ho frequentato abbastanza assiduamente il newsgroup it.sociale.obiezione, credo che alcune riflessioni sulla mia personale esperienza di obiettore possano essere utile.
Premetto che parlerò di un'esperienza personale, che ha alimentato alcune mie convinzioni, ma che non pretendo che sia una oggettiva motivazione delle mie opinioni sul servizio civile o sull'obiezione di coscienza: chi frequenta il newsgroup conosce le mie opinioni in merito e non è il caso di avviare thread lunghissimi. La mia, insomma, è solo una testimonianza: altri potrebbero avere avuto esperienze differenti dalla mia, con conclusioni differenti se non addirittura opposte
Detto questo, io, per cinque mesi, ho di fatto infranto la legge, dato che non ho operato all'interno dell'ente come ausiliario, ma con una "carica" (responsabile marketing e vendite di una rivista edita dall'ONLUS dove ho svolto il servizio) che, dopo un periodo iniziale di apprendistato, è diventata, per la responsabilità e l'autonomia decisionale, un vero e proprio rapporto professionale (ovviamente retribuito con 177.000 lire al mese...). Mi viene da pensare, dunque, che al posto mio ci poteva essere una persona regolarmente retribuita e che l'ente abbia trovato in me una risorsa umana (spero) qualificata e (sicuramente) sottopagata, tanto più che i miei responsabili sono stati molto soddisfatti del mio operato (e nessuno dell'ente mi ha mai detto che non potevo fare ciò che stavo facendo...). Il che è illegale, d'accordo. Ma l'alternativa era quella di fare traslochi e consegne per dieci mesi...
Nel cambio, ci ho guadagnato anch'io, non lo nego. O meglio, ho cercato di ridurre al minimo le perdite. Ho vissuto il servizio civile, insomma, con un'idea del tipo: "Visto che devo farlo, allora lo faccio nella maniera migliore, anche se questo è illegale".
Alla fine mi viene da chiedere però quanto sia stato "civile" il mio servizio, speso a fare un vero e proprio lavoro sottopagato, per non dover sprecare in maniera persino un po' ridicola dieci mesi che ho dovuto regalare allo Stato e che, sinceramente, avrei preferito trascorrere a fare qualcosa di diverso dal vedermi sfruttato e dal togliere lavoro ad altri.

Davide Gambetta


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