"I l    s e r v i z i o    i n c i v i l e"

Dal Capitolo 2 (Il volontariato coatto)

"Ciao Valentina, in questo newsgroup mi ricordi Robin Williams in Talk Radio :))"
- messaggio di un obiettore, 1999

La burocrazia del servizio di leva è quanto di più complicato e oscuro esista. Ogni procedura ha il suo nome, i suoi tempi imprescrittibili e le sue procedure vessatorie per chi le subisce e discrezionali per chi ha il potere di attuarle. Le informazioni sono pochissime tanto che l'arbitrio dei potenti regna sovrano e l'ignoranza dei deboli è una colpa che si paga a caro prezzo. In queste condizioni chiunque sia in grado di dare qualche informazione diventa in breve tempo una celebrità: 'Santa Valentina' o la 'guru' dei coscritti, come talvolta sono stata chiamata.

Infatti, fra le attività svolte come presidente di Né giusta né utile - Comitato per l'abolizione della leva obbligatoria, militare e civile, fin dal 1998 mi sono occupata di rispondere alle varie domande dei coscritti, oltre che raccogliere le confessioni di chi la leva la deve subire. In questo modo ho potuto gettare uno sguardo in un ambiente oscuro, fatto di frustrazione, disperazione, (false) speranze, leggende metropolitane, ignoranza e tanta, tanta prepotenza.

Fra i coscritti, coloro che hanno accesso e confidenza con Internet sono prevalentemente obiettori. L'unico newsgroup esistente in materia si chiama it.sociale.obiezione (dove in realtà si parla prevalentemente di come evitare il servizio di leva). Per tutti questi motivi, inevitabilmente, le mie conoscenze e la mia esperienza si sono orientate sul servizio civile.

D'altro canto tutti conoscono vagamente cosa sia il servizio militare (anche se sarebbe più che mai interessante un approfondimento delle condizioni di vita dei coscritti militari). Invece ben pochi conoscono quel mondo variegato che passa sotto il nome di servizio civile, che ormai occupa circa la metà dei coscritti e che con la progressiva riduzione del personale di leva nelle forze armate finirà con l'occupare la maggior parte dei coscritti negli ultimi anni di leva del nostro paese.

Sono state inoltre presentate proposte per rendere il servizio civile obbligatorio e generalizzato a tutta la popolazione (non solo alle ragazze, ma agli studenti che non hanno buoni voti, agli anziani, ai disoccupati e ai cassintegrati). Il servizio civile obbligatorio, quindi, rappresenta un serio rischio per il futuro, mentre il servizio militare sembra ormai riguardare sempre più il passato.

I media, i politici e soprattutto gli enti di volontariato - che usufruiscono del lavoro coatto e gratuito degli obiettori - tendono tutti a presentarlo come una 'occasione' per i giovani, un'esperienza bellissima. Io, che ho assistito migliaia di obiettori, posso dire che nella maggioranza dei casi è un'esperienza deludente, frustrante e inutile, spesso anche avvilente e mortificante. Pochi hanno un buon ricordo del servizio civile. Chi ce l'ha in genere proveniva dal mondo del volontariato e ha avuto la fortuna di ritrovarsi in un ente che gli ha permesso di continuare a fare quello che già faceva come scelta. Altri fortunati sono finiti in enti che non si sono lasciati irretire dalla lusinga del potere assoluto su altre persone, e che hanno cercato di creare e mantenere un ambiente che rispettasse la dignità individuale. Nella mia esperienza questi enti sono eccezioni. In realtà, anche gli obiettori di questi enti se fossero lasciati liberi di scegliere, se ne andrebbero comunque a casa, mostrando quanto sia artificioso il clima di 'collaborazione' che tanti vantano.

L'equivoco nasce dal fatto che si è voluto considerare il servizio civile come qualcosa che ha a che fare con il volontariato, mentre è l'esatto opposto: un obbligo che lo stato impone a chi fa obiezione di coscienza, e come tale rientra a pieno titolo nella coscrizione.

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